Rupicapra rupicapra

Camoscio

Rupicapra rupicapra, Camoscio © foto Carlo Canale
Rupicapra rupicapra, Camoscio © foto Carlo Canale

Nomi volgare e dialettale: Camoscio

Famiglia: bovidi

Ruolo ecologico: erbivoro dell’ambiente montano e sub-montano.

Habitat: gradisce tanto gli ambienti aperti (prateria alto-alpina) quanto le zone boscate. Nel periodo invernale ricerca le cd. “stazioni di rifugio” poco innevate: creste battute dal vento, pendii ripidi e soleggiati, zone boscate a media e bassa quota.

Dimensioni: nei maschi il peso è generalmente compreso tra i 32 e i 45 kg, nelle femmine tra i 22 e i 32 kg. L’altezza alla spalla nei soggetti adulti è di 70 – 80 cm.

Età massima: 20 anni per le femmine, 15-16 anni per i maschi.

Colore: il mantello estivo è da giallastro pallido a grigio rossastro, con arti più scuri, mascherina facciale brunastra fra occhio e labbro superiore. Da metà agosto iniziano a scurirsi le parti ventrali, poi la testa, il collo e le parti dorsali. Il mantello invernale, osservabile da ottobre in poi, è bruno o nero. Verso fine inverno inizia la muta con il mantello che cade a ciuffi.

Zampe: nel camoscio lo zoccolo é dotato di un tallone morbido, che favorisce l’aderenza su roccia; di un bordo duro che permette lo spostamento su versanti ripidi; di una membrana che, distendendosi a ponte fra i due unghioni divaricati, garantisce una maggior superficie portante in neve molle o fresca.

Corna: (detto trofeo) presenta due astucci cornei di forma tipicamente ad uncino, con differenze nei due sessi. Il colore é da bruno scuro a nero. Ogni anno il trofeo si allunga grazie alla produzione di nuovo tessuto corneo a partire dalla base degli astucci; detta produzione cessa in autunno per l’azione contrastante degli ormoni sessuali. L’arresto e la successiva ripresa della produzione di corno sono all’origine della comparsa di solchi (anelli di crescita) utilizzabili per determinare l’età nell’animale morto. La crescita del trofeo non é omogenea: si sviluppa soprattutto nel 2°e nel 3°anno di vita; in seguito le crescite diventano millimetriche.

Andatura: è un abile arrampicatore. La straordinaria agilità del camoscio sembra sfidare la forza di gravità. Il cucciolo, dopo qualche giorno dalla nascita, é in grado di seguire la madre lungo le creste strette o giù attraverso i ripidi declivi.

Comportamento: è specie sociale; il nucleo fondamentale è costituito dalla femmina con il piccolo che si accompagnano, frequentemente, con il giovane dell’anno precedente. Più nuclei possono aggregarsi a costituire gruppi anche consistenti. I maschi adulti tendono ad isolarsi, o a formare gruppi di età simile. Nel periodo degli amori tendono invece a riunirsi con le femmine.

Territorio ed Alimentazione: in primavera ed estate le femmine dei camosci vivono in gruppi anche numerosi, mentre i maschi sono isolati o in piccoli nuclei. Questi branchi sono instabili e in continuo rimaneggiamento: non s’individuano soggetti con funzione fissa di capobranco. In autunno (con l’avvicinamento della stagione degli amori), viene meno la separazione fra i sessi. In questa stagione, per poche settimane, alcuni maschi maturi marcano e difendono attivamente un territorio di pochi ettari, cercando di trattenervi le femmine. Altri maschi vagano alla ricerca di queste, compiendo anche spostamenti di alcuni km dai luoghi di abituale permanenza; in questa stagione è possibile osservare le spettacolari rincorse tra maschi per la difesa del territorio. Il camoscio rientra in una categoria intermedia fra brucatori (capriolo) e pascolatori (muflone); é un buongustaio capace, all’occasione, di accontentarsi e sfruttare al meglio anche le risorse meno appetibili (licheni, aghi di pino). In una giornata tipo si osservano da 2 a 3 periodi di alimentazione (vengono ingeriti ~2,5kg di vegetali), intervallati da lunghi periodi di ruminazione. In estate l’attività nutritiva continua durante la notte. In inverno, oltre a nutrirsi di quanto emerge dalla neve, il camoscio scava per accedere alla flora sottostante.

Biologia: periodo degli amori: inizio di novembre – metà di dicembre.

Gestazione: 24 – 25 settimane.

Parti: nel periodo maggio – primo di giugno, normalmente un solo capretto, eccezionalmente due.

Fatte: la forma, l’aggregazione e le dimensioni delle fatte variano molto, specie in rapporto alla dieta. Le fatte hanno genericamente forma di pallottola poco allungata (~10x8mm) e con fondello appiattito. Quando sono fresche hanno colore verde scuro e superficie esterna liscia e brillante.

Nemici naturali: può essere predato, soprattutto in periodo invernale, sia dal lupo che dalla lince (ove presenti); la predazione dell’aquila è numericamente trascurabile. La volpe può prelevare capretti neonati o dare il colpo di grazia ad animali spossati dall’inverno.

Osservazione: nel suo habitat è facilmente osservabile nelle prime ore della mattinata e in quelle serali. Nelle ore più calde della giornata tende a stare seduto, per cui la sua individuazione in mezzo a salti di roccia e/o cespugli risulta più difficile.

Un po’ di esercizio, qualche fallimento e qualche brutta figura di fronte ad amici più esperti, porteranno l’osservatore ambizioso a riconoscere maschi e femmine adulti, yearlings (o “binelli”) e i capretti. L’importante è provare ad osservare. I maschi adulti hanno sagoma tozza, collo corto e tozzo (effetto ottico: minor lunghezza del muso rispetto alle femmine), sulla linea dorsale hanno lunghi peli (la cd. “barba”), presentano il “pennello” ovvero un ciuffo di peli prepuziali visibile a partire dall’età di tre anni.

Le corna sono più robuste e di maggior diametro rispetto a quelle delle femmine (effetto ottico: le corna appaiono più ravvicinate alla base nei maschi e più distanti nelle femmine) e maggiormente uncinate (la punta del corno è rivolta in basso nel maschio e all’indietro nella femmina, ma … attenzione: le eccezioni sono frequenti). Le femmine hanno sagoma più fine, collo sottile (effetto ottico: maggior lunghezza del muso rispetto ai maschi) corna di minor diametro. maggior sviluppo dell’addome.

Gli yearling sono i giovani al secondo anno di vita (es. se si osserva durante il mese di agosto 2002, gli animali nati a fine primavera del 2001 sono yearling o “binelli”), hanno taglia intermedia, torace poco profondo (effetto ottico: l’animale sembra avere arti molto lunghi), muso corto, corna generalmente di altezza uguale o inferiore delle orecchie.

I capretti sono i giovani dell’anno (se si osserva ad agosto 2002 sono gli animali nati a fine primavera 2002), hanno corna appena visibili (effetto ottico: orecchie molto lunghe), muso molto corto, hanno uno stretto legame con la madre.