Cortinario prestante
Nomi Volgari: Cortinario prestante
Etimologia: dal latino ‘cortina’: cortina, frangia, per il velo a cortina; dal latino ‘praestans’: imponente, per l’aspetto del fungo.
Lamelle: piuttosto fitte, panciute, grigiastre, biancastro sporco con sfumature violette poi bruno-argilla, infine color ruggine, a spore mature.
Gambo: da 7 a oltre 20 cm., molto robusto, pieno, sodo, biancastro o crema; nella parte inferiore si dilata formando un grosso bulbo. Nei pressi del cappello è decorato da residui di velo.
Carne: molto soda e spessa, bianca o crema, odore e sapore gradevoli.
Habitat: cresce di prevalenza in boschi di latifoglie, su terreno calcareo; è specie poco comune, ma abbondante nelle stazioni di crescita.
Commestibilità: è forse l’unico cortinario commestibile di discreta qualità, non molto conosciuto.
Osservazioni: essendo un vero e proprio gigante del genere Cortinarius, è molto difficile scambiarlo con le specie tossiche del suo genere. In provincia di Cuneo è poco conosciuto e poco consumato.