Porcino malefico – Bolè frè – Frè
Nomi Volgari: Porcino malefico – Bolè frè – Frè
Etimologia: dal greco bolos, zolla; da cui boletes, fungo, in genere e dal latino satanas, di Satana, del diavolo.
Tubuli: pori piccoli, rotondi, inizialmente giallastri poi rosati, aranciati ed infine rossastri, scarlatti. Si macchiano debolmente di blu verdastro al tocco.
Gambo: da 5 a 15 cm., corto, grosso e tozzo rispetto al cappello, bulboso alla base, prima giallo vivo, poi rosso carminio o con riflessi violetti, giallo alla base. E’ presente un reticolo a maglie di colore rosso vivo.
Carne: soda, compatta, biancastra con tonalità grigio-crema, al taglio od alla frattura vira al blu ma non intensamente, a volte anche molto debolmente. Odore e sapore gradevole.
Habitat: predilige terreni calcarei, in boschi caldi ed assolati di latifoglia. Nella nostra provincia è da considerarsi raro e non presente ovunque.
Commestibilità: velenoso, provoca seri disturbi gastrointestinali, specie se consumato crudo.
Osservazioni: è uno dei pochissimi Boletus sicuramente velenosi. I pori rossastri ed il viraggio, anche debole, della carne, sono indizi utili per individuare questa specie.