Foliota grinzosa
Nomi Volgari: Foliota grinzosa
Etimologia: dal nome del micologo francese E.Roze (1833-1900); dal latino ‘caperatus’: corrugato, con rughe, per il suo cappello grinzoso.
Lamelle: increspate, con il filo più pallido, beige, da giallastre fino a caffe-latte, più scure a maturità.
Gambo: da 5 a 15 cm., cilindrico, dilatato verso la base, con tonalità giallastre. Presenta un anello evidente e doppio.
Carne: poco abbondante, color beige chiaro, sapore grato, odore scarso.
Habitat: cresce sia in boschi di latifoglie che di abete rosso; nelle stazioni di crescita si presenta abbondante, sia in estate che in autunno.
Commestibilità: buon commestibile, anche se è consigliabile consumarlo in un misto con altre specie, a causa del suo sapore piuttosto forte ed intenso.
Osservazioni: può essere confuso con alcune specie del genere Cortinarius, molto tossiche e pericolose. Inoltre, questo fungo si è rivelato come specie ‘ipercaptante’ di sostanze radioattive: se ne consiglia, pertanto, un consumo molto contenuto.