Nome
Vino Colline Saluzzesi
Marchio di qualità
Denominazione di Origine Controllata
D.M 14 settembre 1996, modificato con D.M. 17 febbraio 1997
Descrizione
Il vino Colline Saluzzesi si può produrre in diverse tipologie.
Colline Saluzzesi: La denominazione senza specificazione di vitigno è riservata al vino rosso ottenuto da uve provenienti dai vigneti composti in ambito aziendale da: Pelaverga, Nebbiolo, Barbera da soli o congiuntamente minimo al 60%. Possono concorrere alla sua produzione altri vitigni a bacca rossa non aromatici, autorizzati e raccomandati per la provincia di Cuneo fino ad un massimo del 40%. Il vino presenta colore rosso rubino, profumo vinoso, fruttato, intenso e caratteristico, sapore fresco, secco, fruttato intenso, caratteristico, titolo alcolometrico minimo 10°.
Colline Saluzzesi Pelaverga: Uve Pelaverga 100%. Il vino presenta colore rosso tenue; profumo fine, delicato, fragrante, delicatamente fruttato con sentore di ciliegia e lampone, speziato, caratteristico; sapore secco, armonico, morbido, nel tipo amabile fresco, delicato con aroma di lampone, talvolta vivace; titolo alcolometrico minimo 10°.
Colline Saluzzesi Quagliano: Uve Quagliano 100%. Il vino presenta colore rosso tenue; profumo delicatamente vinoso con sentore di viola e con aroma gradevole e caratteristico; sapore amabile e gradevolmente dolce, di medio corpo, fruttato, talvolta vivace; titolo alcolometrico minimo 10° di cui almeno 5,5° svolti.
Colline Saluzzesi Quagliano Spumante: uve Quagliano 100%. Il vino presenta colore rosso tendente al violaceo, spuma fine e persistente, profumo delicatamente vinoso con sentore di viola e con aroma gradevole e caratteristico; sapore gradevolmente dolce, di medio corpo, assai fruttato; titolo alcolometrico minimo 11° di cui almeno 7° effettivi.
Area di produzione
L’area di produzione comprende il territorio dei comuni di Pagno e Piasco per intero e parte del territorio dei comuni di Castellar, Brondello, Saluzzo, Manta, Verzuolo, Costigliole Saluzzo e Busca. Si tratta di un’area particolarmente favorita dal punto di vista climatico che ha conservato alcuni vigneti malgrado la forte concorrenza delle colture frutticole particolarmente sviluppate in questa zona e nella pianura adiacente. Per quanto riguarda le varietà, il Pelaverga è presente soprattutto in Valle Bronda, mentre lungo la dorsale collinare che da Saluzzo arriva fino a Busca si è conservata, in particolare a Costigliole Saluzzo, la coltivazione del Quagliano.
Storia e tradizione
Per il vitigno Pelaverga i riferimenti storici documentati confermano che il vino prodotto in queste piccole vallate alpine era già conosciuto ed apprezzato fin dal tempo dei romani che lo gradivano giudicando favorevolmente le sue proprietà afrodisiache.Altre testimonianze storiche riportano apprezzamenti per questo vino che, nel periodo rinascimentale e più precisamente nel 1511, la Marchesa Margherita di Foix inviava, come ogni anno, al Papa Giulio II, i famosi “trenta bottalli, perché il bon vino gli piasia…..e che tanto bene faceva alla città di Saluzzo”. Fu così che il Marchesato di Saluzzo ottenne in cambio la sede vescovile ed i privilegi che ne derivarono.La storia più recente ci conferma invece che il vino Pelaverga, dopo un periodo di semi oblio si è man mano riconquistato un posto di tutto rispetto nel panorama viticolo italiano, ottenendo, sotto il nome Colline Saluzzesi, la D.O.C. nell’anno 1996 e tuttora, grazie all’impegno di pochi ma agguerriti produttori, sta conquistando il giusto spazio riservato ai vini d’elevata qualità.
L’ottenimento della D.O.C., unita alla passione di alcuni viticoltori per un lavoro difficile, che rappresenta l’energia di un territorio vocato, ha dato l’impulso per la creazione nel dicembre del 2001 di un Consorzio denominato “Consorzio Colline Saluzzesi” con il preciso scopo di tutelare, valorizzare e curare gli interessi relativi alla Denominazione d’Origine dei vini, nonché ad organizzare e coordinare le attività degli associati coinvolti nella produzione e nella commercializzazione dei vini della denominazione stessa. Anche il Quagliano è un vitigno autoctono tipico della nostra collina. La parola Quagliano in riferimento all’uva si trova per la prima volta nei bandi campestri della città di Busca, pubblicati nel 1721, nuovamente lo ritroviamo sempre nei bandi campestri del comune di Costigliole del 1749. Un tempo l’uva , molto ricercata, era venduta ai mercati dei paesi vicini in quanto era apprezzata per le qualità organolettiche. Molti, inoltre, utilizzavano l’uva Quagliano per la cosiddetta cura dell’uva riconoscendone le sue particolari peculiarità diuretiche.