Epilobium angustifolium L.

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Epilobio

Epilobium angustifolium L., Epilobio © foto Robibarbè
Epilobium angustifolium L., Epilobio © foto Robibarbè

Nomi volgare e dialettale: Epilobio

Descrizione: pianta erbacea perenne. Il fusto, alto fino a 180 cm., è eretto, semplice o talvolta ramificato in alto.

Foglie: variamente inserite sul fusto, sono in parte verticillate, in parte opposte e, in alto, alterne; di forma lanceolata, sono acuminate alla base ed all’apice.

Fiori: racemo semplice o a volte ramificato. Corolla formata da 4 petali di cui i 2 superiori sono più grandi degli inferiori. Color rosso porporino, talvolta molto chiaro. Un cenno meritano i frutti con i semi forniti di un vistoso pappo di setole bianche (visibile dalla tarda estate).

Habitat: regione submontana e montana. Frequente nei boschi, nei luoghi freschi e ghiaiosi, nelle radure e nelle scarpate.

Principio Attivo: il p.a. si trova nelle radici e nei fiori. Le prime si raccolgono in primavera o in autunno con la pianta a riposo, mentre i fiori si raccolgono ad inizio fioritura, in luglio-agosto, recidendoli senza il picciolo.

Proprietà: Il sensibile contenuto in tannini e mucillaggini della radice conferisce proprietà astringenti ed antinfiammatorie utili soprattutto per uso interno per le irritazioni intestinali (coliti, enteriti e diarree) e per la tosse.

Uso esterno: tradizionalmente impiegato come astringente generico, per alleviare le irritazioni delle mucose della bocca e della gola, le infiammazioni delle emorroidi e le ustioni leggere.