Armillaria mellea

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Chiodini, Famigliole

Armillaria mellea, Chiodini - Famigliole - Famigliola buona - Famiole - Ciudin - Ciuet
Armillaria mellea, Chiodini, Famigliole, Famigliola buona, Famiole, Ciudin, Ciuet

Nomi Volgari: Chiodini – Famigliole – Famigliola buona – Famiole – Ciudin – Ciuet

Etimologia: dal latino ‘armilla’: braccialetto, per la presenza dell’anello; dal latino ‘mellèus’ attinente il miele, per il colore simile al miele.

Lamelle: non molto fitte, protette da un velo fugace nei giovani esemplari, bianche poi giallognole, infine brunastre e macchiate di rossastro con l’età.

Gambo: da 5 a oltre 20 cm. slanciato, fibroso, a crescita cespitosa, brunastro e ricoperto da squamette bianche o gialline. E’ presente un anello membranoso, pendulo, biancastro.

Carne: bianca, soda, coriacea e fibrosa soprattutto nel gambo, sapore più o meno amarognolo e astringente, odore fungino.

Habitat: cresce da parassita su alberi debilitati e da saprofita su ceppi e radici di svariate essenze, sia di latifoglie che di conifere. E’ specie piuttosto tardiva che fa la sua comparsa dall’autunno inoltrato fino all’inverno. Molto comune ed abbondante.

Commestibilità: commestibile, ma va consumato con cautela perchè può causare disturbi ed intossicazioni. Per evitare tali inconvenienti devono essere consumati solo esemplari giovani, in modeste quantità e sempre dopo una prolungata bollitura, buttando più volte l’acqua di cottura.

Osservazioni: possono essere confusi con specie tossiche e non commestibili, quali il falso chiodino (Hypholoma fasciculare) e la pericolosa Galerina marginata, velenosa e mortale. Si consiglia di prestare molta attenzione.